Andrea Affaticati

Chi sono

Legno, roccia e note musicali. Lavorare il legno, arrampicare e suonare sono le mie passioni, forme espressive diverse con il denominatore comune della personale esigenza di fare, del piacere di creare qualcosa di nuovo per condividerlo

Nasce nel 1960 a Milano, studia nella sua città ed a Pavia dove completa gli studi in economia. Oggi lavora nel settore assicurativo. Da giovanissimo frequenta la montagna approdando presto all’alpinismo e all’arrampicata su roccia e poi, con il tempo, arriva la passione di lavorare con il legno. Le matrici famigliari sono presenti in entrambe le attività, passioni e abitudini, e per quanto riguarda la lavorazione del legno ha sicuramente importanza anche il luogo in cui è cresciuto.

Il luogo è la casa famigliare, una villetta costruita nei primi del ‘900 con giardino, grandi cantine e solai, abitazione particolare per Milano, dove oltre all’abitudine a fare la manutenzione ordinaria e straordinaria di tutto, c’è sempre stato tanto spazio per tenere ogni cosa. Per principio non veniva buttato nulla ed anche gli oggetti rotti venivano smontati e le parti integre conservate perché non si sa mai, prima o poi sarebbero potute tornare utili e in ogni caso, se possibile, le cose che si rompevano venivano aggiustate. Pratiche antiche che oggi ritornano molto di attualità.

I tavolini, le applique, le mensole della casa in montagna sono state tutte costruite dal papà con legni di recupero. La testata del letto del bisnonno diventava mensole e comodino e dai resti della balaustra del balcone nasceva un tavolino.

 

andrea nel suo laboratorio

 

Col tempo, guardando cosa faceva e aiutandolo, prendere in mano gli attrezzi ed imparare ad usarli diventa una esperienza normale. In cantina c’era un piccolo banco da falegname dove poter fare esperimenti, un banco da fabbro auto costruito, elettroutensili vari, saldatrici, e poi scalpelli, seghe e pialle non sono mai mancate in casa.

I primi utilizzi pratici della manualità acquisita non sfociarono però nel creare qualcosa con il legno ma nel costruire e modificare l’attrezzatura da arrampicata. A cavallo degli anni ’80 tra i ”climbers” c’era l’abitudine al fai da tè.

Il motivo? Meno soldi, meno moda ma anche il piacere di farsi in proprio le cose. Si risuolavano le scarpette da arrampicata, si cucivano fettucce, cordini e si creavano accessori personalizzati per l’imbragatura e attrezzi da scalata, come un seggiolino per passare decentemente le ore appesi in sosta in parete.

Utilizza il legno per lavori di bricolage fino al 2008 quando, mosso da una esigenza pratica, inizia ad attrezzare la cantina ed il garage con attrezzi e macchinari per la lavorazione del legno più professionali di quelli esistenti e per ottenere lo spazio necessario smantella a malincuore la palestra per allenarsi che occupava una delle stanze della cantina.

La sua esperienza con la lavorazione del legno è fondamentalmente da autodidatta.

La conoscenza della materia e delle attrezzature passa dallo studio di testi specifici ai manuali d’uso, da video e tutorial disponibili in internet e ai consigli di qualche falegname che conosce nel tempo, ma sono gli esperimenti, le prove su prove di lavorazioni fatte su essenze diverse che lo portano ad apprendere le reazioni del legno e ad affinare sempre più la manualità necessaria nell’uso degli attrezzi.

Sono queste competenze acquisite nel tempo, insieme ad una attenzione infinita sui particolari, che gli consentono di arrivare al risultato desiderato nella creazione dei suoi pezzi unici.