Filosofia

Filosofia

Alla fine di ogni lavorazione il legno utilizzato acquista nuove dimensioni trasformandosi nell’oggetto ideato e in residui, scarti di svariate forme che restano sugli scaffali nel laboratorio, ripuliti e riordinati, in modo che siano sempre disponibili alla vista.

La metamorfosi del pezzo originale non si ferma quindi con la realizzazione dell’oggetto, momento certamente importante in quanto rappresenta la conclusione di un processo, ma prosegue perché gli scarti con le loro nuove forme riaprono la porta alla fantasia dando origine a nuove idee e progetti. Quando l’idea di fare qualcosa inizia a delinearsi la elaboro mentalmente ed il procedimento riguarda sia l’aspetto estetico che l’aspetto strutturale perché il modo di assemblare i pezzi che formeranno l’oggetto è nell’origine dell’idea stessa.

Poi trasferisco il lavoro sulla carta per iniziare a dare una forma al tutto, alla forma dell’oggetto ed alle parti che lo costituiranno seguendo il concetto di cercare sistemi di assemblaggio che non prevedano l’uso di viti o chiodi. Per fare ciò prendo spunto dalle tradizioni orientali nella realizzazione di giunti ad incastro, nel caso modificandoli trovando a volte soluzioni originali, per cercare di arrivare ad un prodotto finale che sia smontabile, rimontabile e nel caso ricreabile con un'altra forma.

Non riesco mai a definire un progetto in tutti i suoi aspetti prima di mettermi al lavoro ma lascio che ciò avvenga con la realizzazione, che diventa quindi una combinazione continua tra la lavorazione e la riprogettazione dell’oggetto. I legni, le diverse essenze, hanno strutture, caratteristiche, colori e disegni che stimolano nuove idee e spesso, mentre i particolari prendono forma, obbligano a trovare soluzioni funzionali od estetiche che portano a deviazioni da quello che era il progetto di partenza ed alla fine è questa la linea progettuale che sta alla base di ciò che realizzo e che curiosamente mi ha fatto trovare una affinità con l’arrampicata, l’altra passione che coltivo da moltissimi anni.

Nell’arrampicata, specialmente nella apertura di nuove vie di scalata, ho ritrovato un percorso simile a quello che accompagna la costruzione dei miei oggetti in legno. L’idea: il sogno di una nuova via di arrampicata. Il progetto: la ricerca di una parete e l’individuazione di una linea da seguire. La realizzazione: la scalata,

E la scalata alla fine risulta essere sempre un aggiustamento, piccolo o grande, una fuga diagonale dalla linea progettata che consente però di arrivare al termine della parete.